La cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” che va sotto il nome di Industria 4.0 si focalizza sull’adozione di alcune tecnologie definite abilitanti, tra le quali meritano di essere ricordate le seguenti:
- advanced manufacturing solution: si tratta di sistemi interconnessi e modulari che permettono flessibilità e performance. In queste tecnologie rientrano, ad esempio, i sistemi di movimentazione dei materiali automatici e la robotica avanzata (robot collaborativi o cobot);
- additive manufacturing: sistemi di produzione additiva che aumentano l’efficienza dell’uso dei materiali;
- augmented reality: sistemi di visione con realtà aumentata per aiutare meglio gli operatori nello svolgimento delle attività quotidiane;
- simulation: simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi;
- horizontal e vertical integration: integrazione e scambio di informazioni in orizzontale e in verticale, tra tutti gli attori del processo produttivo;
- industrial internet: comunicazione tra elementi della produzione, non solo all’interno dell’azienda, ma anche all’esterno, grazie all’utilizzo di internet;
- cloud: implementazione di tutte le tecnologie cloud come lo storage online delle informazioni, l’uso del cloud computing, di servizi esterni di analisi dati, etc.;
- cyber-security: l’aumento delle interconnessioni interne ed esterne coinvolge strettamente la tematica della sicurezza delle informazioni e dei sistemi, che non devono essere alterati dall’esterno;
- big data analytics: tecniche di gestione di grandissime quantità di dati attraverso sistemi aperti che permettono previsioni o predizioni.
Questi strumenti sono i mezzi per dare attuazione al concetto di smart factory, nella sua triplice configurazione: smart production (nuove tecnologie produttive che creano collaborazione tra tutti gli elementi presenti nella produzione, cioè tra operatore, macchine e strumenti); smart services (tutte le infrastrutture informatiche e tecniche che permettono di integrare i sistemi, le aziende tra loro e con le strutture esterne); smart energy (sistemi più performanti che permettono di ridurre gli sprechi di energia secondo i paradigmi dell’energia sostenibile).
L’interconnessione di tutti gli elementi produttivi ed organizzativi è, quindi, alla base di questa attesa rivoluzione industriale, il cui sviluppo, in Italia, è affidato al Piano Nazionale Industria 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede l’adozione di una serie di misure finalizzate a:
- operare in una logica di neutralità tecnologica;
- intervenire con azioni orizzontali anziché verticali o settoriali;
- agire sui fattori abilitanti.
E’ proprio di questi giorni la notizia apparsa su alcuni media online secondo cui, dati i buoni risultati del Piano nell’anno 2017, “il governo fa squadra attorno al digitale. E per presentare i risultati del piano Industria 4.0 con lo sguardo rivolto al futuro schiera insieme Carlo Calenda, titolare del ministero per lo sviluppo economico, Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia e delle finanze, e i due membri del Governo a cui spetterà per l’anno prossimo il compito di sviluppare le strategie per far crescere l’Italia dal punto di vista delle competenze (…). Tutti uniti dalla consapevolezza dei buoni risultati raggiunti finora facendo lavoro di squadra, e dalla certezza che quella che fino a oggi è stata chiamata “industria 4.0” dovrà trasformarsi nel 2018 in “Impresa 4.0”, “Lavoro 4.0” e “Formazione 4.0”.
Quando si parla di Industria 4.0, non dobbiamo, quindi, pensare unicamente alla digitalizzazione delle imprese, all’innovazione dei prodotti, allo scambio di informazioni tra macchinari e prodotti, alla interconnessione di oggetti (il cosiddetto “IoT”) o alla mera automazione avanzata dei processi produttivi; il concetto è più vasto e coinvolge anche le regole sulla privacy, la cyber security, la tutela del proprio know how, la tutela dell’ambiente e, in generale, tutti gli aspetti che possono trasformare un’azienda in un insieme integrato di diversi modelli di gestione, governato da regole adeguate in grado di sostenere e difendere realtà produttive strutturate con logiche nuove, estremamente dinamiche e flessibili.
Se avete domande, commenti o richieste, lasciate il vostro intervento compilando il form che trovate qui: