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Aprile 2018

Fog computing

Promesse del fog computing

Il fog computing è una via di mezzo tra l’archiviazione dei dati in locale e quella sul cloud: si tratta di una sorta di “nuvola intermedia ma più bassa“, vicina al punto in cui vengono generati i dati. Il fog computing è un’idea italiana, sviluppata dall’Ingegnere valtellinese (ex vicepresidente di Cisco) Flavio Bonomi con la sua Nebbiolo Technologies, basata sulla constatazione che il modello del cloud non è perfetto perché è progettato per contenere i dati ma non per reagire in tempo reale. Poiché l’Internet of things (IoT) richiede una prontezza di risposta immediata (pensiamo alle auto che si guidano da sole, alle smart cities, etc.), Nebbiolo Technologies sta sviluppando una infrastruttura a livello intermedio tra le memorie fisiche locali e il cloud, proprio per facilitare il flusso e la gestione dei dati nelle realtà iperconnesse. Il fog computing vuole… Leggi tutto »Promesse del fog computing

algoritmo

La responsabilità da algoritmo

Oggi vi suggerisco la lettura del volume “Intelligenza Artificiale e Responsabilità”, a cura del Prof. Ugo Ruffolo, edito da Giuffrè Editore, Milano, che tratta anche dell’affascinante tema della responsabilità da algoritmo. “Il fattore veramente nuovo, che pone nuove istanze di mediazione giuridica, non è tanto la presenza di una intelligenza con autoapprendimento (presente già nell’animale, nello schiavo e nel “commesso”), quanto la circostanza che l’intelligenza artificiale ha un “autore” che la crea e che può non coincidere direttamente con il produttore del bene che la incorpora”. Il libro, con prefazione del Prof. Giovanni Paciullo, Rettore e Professore Ordinario di Diritto Privato dell’Università per Stranieri di Perugia, raccoglie una serie di saggi, ad opera di giuristi ed accademici, sul tema dell’intelligenza artificiale, oggetto del Convegno tenutosi il 29 novembre 2017 proprio presso l’Università di Perugia. Autori dei saggi sono: il Prof.… Leggi tutto »La responsabilità da algoritmo

GDPR e privacy

Quali sono le competenze richieste al DPO?

Si è molto parlato – e ancora molto si discute – di quali debbano essere le competenze e le qualità che deve possedere il (o, meglio, che non possono mancare al) Data Protection Officer (DPO) o, all’italiana, al Responsabile della Protezione dei Dati (RPD). In base all’art. 37 del GDPR, il DPO: è designato in funzione delle sue qualità professionali, in particolare della conoscenza specialistica della normativa e delle prassi in materia di protezione dei dati e della capacità di assolvere ai compiti previsti dall’art. 39 GDPR; può essere un dipendente del Titolare del trattamento o del Responsabile del trattamento oppure un consulente esterno con il quale il Titolare stipula un apposito contratto di servizi. Come da tempo chiarito dal nostro Garante, allo stato non vi sono certificazioni in grado di attestare la sussistenza, in capo ad un soggetto, delle… Leggi tutto »Quali sono le competenze richieste al DPO?

Geoblocking

Quali sono i vantaggi del geoblocking Regulation?

Il 28 febbraio 2018 l’Europa ha adottato il Regolamento UE 2018/302, anche detto geoblocking Regulation: si tratta, cioè, di una normativa, direttamente applicabile in tutta l’Unione Europea, che vieta i blocchi geografici ingiustificati nel mercato interno. Il geoblocking è una pratica discriminatoria che impedisce ai clienti on-line di accedere ed acquistare prodotti o servizi da un sito web posizionato in un Stato membro diverso da quello dell’utente: con questa tecnica, i gestori di negozi on-line sono in grado di escludere gli utenti stranieri da offerte promosse in un determinato Stato membro o di indirizzarli automaticamente a una pagina con prezzi più elevati. Il geoblocking è, cioè, un sistema che limita l’accesso a un sito o ne modifica i contenuti a seconda della posizione geografica dell’utente: viene utilizzato principalmente per impedire che materiale protetto da diritto d’autore venga visualizzato al di… Leggi tutto »Quali sono i vantaggi del geoblocking Regulation?

data breach

Il GDPR? “Solo un costo”

Il GDPR è “solo un costo”. Questo è il risultato del sondaggio chiuso venerdì 29 marzo sul Blog RonchiLegal che chiedeva ai professionisti qual è il pensiero dominante dei loro clienti in relazione al nuovo Regolamento UE sulla data protection. E’ un dato che non stupisce ma fa riflettere su quale sia la concreta percezione dei Titolari del trattamento alla richiesta dell’Europa di porre una maggiore e più sostanziale attenzione ai dati che ciascuno di noi custodisce e tratta, confermando una linea di tendenza che avevo già personalmente constatato e descritto in un mio post del mese di settembre 2017 (che potete trovare qui). Per chi, come me, cerca ogni giorno di far apprezzare gli aspetti positivi del GDPR ai propri clienti, è difficile far breccia nella generalizzata rassegnazione e disillusione delle aziende, illustrando i potenziali benefici della normativa europea, sia… Leggi tutto »Il GDPR? “Solo un costo”