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Proteggere i dati personali oggi

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Oggi voglio parlarvi del libro del Prof. Carlo FocarelliPrivacy – Proteggere i dati personali oggi“, che ho letto durante l’ormai trascorsa estate.

Il libro tratta il tema della protezione internazionale dei dati personali sotto molteplici profili: con riferimento all’economia digitale, alla sicurezza nazionale, al diritto internazionale, ai diritti umani.

L’argomento dati personali e privacy viene, quindi, trattato a tutto campo, con una particolare attenzione alla raccolta indiscriminata di dati personali, soprattutto on-line, ed all’incapacità delle attuali tutele legislative, anche di diritto internazionale, a contrastare in modo efficace gli abusi quotidiani nel trattamento dei nostri dati.

Illuminante ed estremamente attuale del potere che conferiscono i dati per chi li possiede è lo “scenario 2” della prefazione del libro, dove viene descritto un tipico caso di utilizzazione fraudolenta dei dei dati personali degli individui a fini politici.

L’Autore descrive così lo scenario: “vorrei avere più potere e mi sembra una buona idea entrare in politica. Trovandomi in democrazia, se voglio farlo con successo ho bisogno di un tot numero di voti alle prossime elezioni. Ma come convinco gli elettori a votarmi? Di sicuro ci sono altri aspiranti al potere che la pensano come me e vogliono quei voti. In passato non avrei avuto altro da fare che aderire a un partito politico fino a farmi candidare. Sarebbe stato il partito alle cui idee di fondo io credevo per il bene del mondo (…). Oggi mi chiedo: “cosa devo dire a chi” per avere un tot di voti che mi servono per essere eletto? Devo essere più abile dei miei concorrenti a dire all’elettore ciò che l’elettore vuole sentirsi dire per darmi il voto (…). Ma come posso conoscere con precisione ciò che i miei elettori vogliono sentirsi dire? Devo farmi dare dagli elettori stessi i loro dati personali senza che se ne rendano conto. Devo sapere cosa vedono e comprano su internet, chiedere il loro giudizio su tutto, farli votare nei media a più non posso“.

Vi ricorda qualcosa? Credo di sì.

Lascio a voi leggere l’ultima parte di questo scenario tratteggiato dall’Autore, che è tanto cinico quanto, purtroppo, realistico ed anzi ormai parte del nostro vissuto.

Di fronte a queste facili tecniche di strumentalizzazione dei nostri dati personali, l’Autore si interroga su quali siano i rimedi offerti oggi dal diritto per tutelare gli individui contro gli abusi, più o meno palesi, dei loro dati personali.

La trattazione si snoda attraverso un percorso di analisi, tra gli altri, del problema dei metadati, dei big data, dei pericoli dell’approccio “data driven” ed anche dei rischi di una raccolta indiscriminata di dati per fini di sicurezza pubblica, dimostrando che il tema dei dati personali investe, ormai, ogni aspetto della nostra vita.

Il libro si sofferma, inoltre, sull’analisi storica dei trattati internazionali che disciplinano la materia, soffermandosi sulla tutela dei diritti umani contro l’uso dei dati per fini di controllo sociale.

Un buon libro, con un solida struttura e guidato da un approccio scientifico, con un’unica pecca: il libro è stato pubblicato nel 2015 e la parte normativa non è aggiornata agli ultimi sviluppi. Servirebbe una nuova edizione.

Comunque, una lettura che consiglio.

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