Vai al contenuto

Nuovo stop per il Regolamento E-privacy

Business
Condividi questo articolo

Il Regolamento E-privacy, di cui si era da più parti annunciata l’imminente approvazione, ha accusato una nuova battuta d’arresto.

Sono quasi due anni che la UE dibatte sul testo di questo importantissimo tassello a completamento del GDPR, senza trovare una soluzione condivisa.

E’ di poche ore fa (3 dicembre 2019) la dichiarazione – ripresa dall’ANSA – del Commissario UE per il mercato interno, Thierry Breton, che commenta il nuovo stop al testo del Regolamento E-privacy: “Tra i Paesi Ue ci sono più divergenze del previsto sul nuovo regolamento sulla e-privacy. E visto che questa situazione di stallo dura ormai da tre anni tutte le opzioni sono sul tavolo”. 

Nel frattempo, servizi come Whatsapp, Skype e Messanger restano ancora senza una regolamentazione.

L’ANSA riferisce che le divergenze tra gli Stati membri che hanno nuovamente bloccato il varo del Regolamento E-privacy sarebbero molteplici: dal trattamento della pornografia, agli abusi sui minori, al controllo dei cookies, al divieto di messaggi spam inviati senza il consenso degli utenti via email o SMS.

Il Regolamento E-privacy è finalizzato ad aggiornare la disciplina delle comunicazioni elettroniche e del trattamento dei dati e, nelle intenzioni, avrebbe dovuto essere approvato contestualmente al GDPR, dato che i due Regolamenti svolgono compiti complementari.

Il GDPR tutela, come sappiamo, i dati personali, mentre il Regolamento E-privacy è pensato specificamente per la tutela dell’utente nell’ambito delle attività digitali: metadati, informazioni scambiate con gli strumenti di comunicazione elettronica quali email e chat, profilazione on-line attraverso i cookies, etc..

Se pensiamo che la Direttiva attualmente in vigore che disciplina la materia risale al 2002, quando ancora non esisteva l’iPhone e neppure si conosceva Facebook, si comprende come sia urgente che l’Europa si doti di norme aggiornate in materia.

In questo limbo, che dura da troppo tempo, vincono solo i più forti, i più aggressivi e i più spregiudicati, a scapito di tutti noi.