“Il mondo è diviso in due. Quelli che fanno parte del problema e quelli che fanno parte della soluzione. Non si decide da che parte stare con un ragionamento. Lo senti dentro di te, qual è la cosa giusta da fare.”
Questo è il motivo per il quale ho deciso di sostenere la Fondazione Piero e Lucille Corti ONLUS per il Lacor Hospital di Gulu, Uganda.
La Fondazione Corti ha sede a Milano e raccoglie fondi per permettere all’Ospedale privato più importante dell’Uganda del Nord di curare ogni anno quasi 300.000 pazienti, assistendo ben 6.652 partorienti, effettuando 1.253 cesarei, vaccinando circa 60.000 bambini e curando, in via continuativa, circa 15.000 pazienti a causa dell’AIDS (i dati sono riferiti all’anno 2016).
Questi numeri testimoniano l’incredibile lavoro che, ogni giorno, svolge il personale del Lacor Hospital per fornire cure mediche ad una popolazione altrimenti priva di assistenza sanitaria, anche di base.
L’Ospedale ha, però, bisogno di circa 4 milioni di Euro l’anno e, senza la Fondazione Corti (che contribuisce con il 35% del fabbisogno annuo), non potrebbe fare il miracolo quotidiano sopra descritto.
Il Lacor Hospital è vita per la popolazione del Nord Uganda: significa salute, speranza ma anche sviluppo economico e sociale per tutto il distretto.
Donando, infatti, 1 euro all’Ospedale, si produce un ritorno sociale dell’investimento (SROI) pari a circa 2,75 euro (che si aggiungono a quello donato), sotto forma di formazione e di benessere sociale per la popolazione residente.
Sostengo la Fondazione Corti perché conosco le persone che ne fanno parte e sono convinto che, con il loro lavoro, riusciranno nell’intento di rendere il Lacor Hospital autosufficiente.
Ma, soprattutto, sostengo la Fondazione perché sono convinto che, dall’altro capo del mondo, un bambino ha bisogno di me, ma non ha i mezzi per chiamarmi e dirmelo.
Io sono il problema, ma posso anche essere artefice della soluzione.